Uso “alternativo” del diritto, principio di legalità e poteri della giurisdizione nell’ambito della giustizia penale

Giovanni Fiandaca

Articolo

È il testo dell’intervento al Convegno «Dall’“uso alternativo del diritto” al diritto vivente», svoltosi all’Università di Catania il 17 e 18 novembre 2023.

SOMMARIO   1. Premesse. – 2. Il “penale” nel convegno catanese. – 3. Uno sguardo agli orientamenti penalistici alternativi della magistratura “di Sinistra”. – 4. Brevi riferimenti a prospettive penalistiche e criminologiche politicamente alternative, da sinistra, nell’orizzonte della dottrina accademica. – 5. Rilievi sul principio di legalità penale e il potere interpretativo del giudice nella realtà contemporanea.

Abstract:

Con il convegno catanese del 1972 vengono poste le basi per parlare di un “uso alternativo del diritto” anche in ambito penale. Benché ridotto spazio avessero occupato le tematiche penalistiche in quell’occasione, le relazioni di Pulitanò e Ferrajoli hanno aperto la strada a fecondi dibattiti e rinnovate prassi applicative della magistratura “di sinistra” o politicamente progressista.
Il presente contributo analizza come i temi della politicità del diritto e la non neutralità dell’interpretazione penalistica – poiché ispirata da ideologie e densa di giudizi di valore extranormativi – siano stati affrontati in seguito e come si sia tentato di comporre il conflitto tra essi e l’inderogabile principio di legalità.
Passando per i contributi di alcuni assenti al convegno, quali Bricola e Baratta, si giunge a registrare una crescente tensione politico-ideologica che porta a postulare mutamenti rivoluzionari quali precondizioni strutturali del “nuovo” diritto penale.
Ad accomunare il contesto politico-culturale di allora con quello presente è la ritenuta necessità di tracciare un discrimine tra interpretazione del diritto esistente e produzione di norme nuove, pur nella consapevolezza della oggettiva difficoltà di rinvenire criteri distintivi sicuri e risolutivi una volta per tutte.

Parole chiave:

Uso alternativo del diritto – Magistratura democratica – Interpretazione – Legalità – Potere giudiziario


Title, abstract, keywords

Title:

Alternative use of law, principle of legality and powers of the judiciary in criminal justice

Abstract:

With the 1972 Convention, the groundwork was laid for talking about an “alternative use of law” in the criminal field as well. Although reduced space had been occupied by criminal law issues on that occasion, the papers of Pulitanò and Ferrajoli paved the way for fruitful debates and renewed application practices of the “left-wing” or politically progressive judiciary.
This paper analyses how the issues of the politicity of law and the non-neutrality of criminal law interpretation – so-called because inspired by ideologies and dense with extranormative value judgments – were subsequently addressed and how attempts have been made to compose the conflict between them and the inescapable principle of legality.
Moving through the contributions of some absentees at the conference, such as Bricola and Baratta, we come to record a growing political-ideological tension that leads to postulate revolutionary changes as structural preconditions of a “new” criminal law.
What the political-cultural context of that time and the present one have in common is the deemed need to draw a distinction between the interpretation of an existing law and the production of new rules, while being aware of the objective difficulty of finding sure and decisive distinguishing criteria once and for all.

Keywords:

Alternative use of law – Magistratura democratica – Interpretation – Legality – Judiciary


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