Teoria ed empiria della prevenzione generale

Luciano Eusebi

Articolo

È il testo della relazione tenuta al convegno “Vale ancora la pena? La risposta al reato nell’epoca contemporanea”, svoltosi a Firenze nei giorni 17 e 18 ottobre 2024.

Il contributo è in corso di pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia, ed è soggetto ai criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.

SOMMARIO   1. Prevenzione generale e politica criminale. – 2. Sul ruolo cardine della prevenzione primaria. – 3. L’inefficienza del punire secondo le dinamiche classiche di coazione esterna e la centralità dell’orientamento motivazionale. – 4. L’insussistente antinomia fra retribuzione e intimidazione. – 5. Le motivazioni generalpreventive di una pena intesa come programma. – 6. L’unitarietà di prevenzione generale e speciale: sul ruolo strategico che assume l’art. 27, terzo comma, della Costituzione. – 7. Il rilievo sistematico dell’introduzione di una pena principale prescrittiva (nel solco di una prevenzione generale reintegratrice). – 8. Un cenno, dal punto di vista generalpreventivo, circa il ruolo del processo. – 9. Consenso e società pluralista. – 10. In merito alla prassi.

Abstract:

Il testo propone innanzitutto una visione ampia della prevenzione generale, a partire dalla prevenzione primaria. Si critica, poi, l’efficacia della tradizionale finalizzazione indimidativa del punire e si evidenzia il nesso tra di essa e la concezione retributiva della giustizia: questo concetto, pertanto, non è in grado di assumere una funzione di limite rispetto alla potestà punitiva. Il fulcro della prevenzione generale viene ravvisato nella capacità del sistema penale di motivare i cittadini e lo stesso autore di reato a scelte personali libere di rispetto delle norme penali. In tal senso, si propone una visione integrata di prevenzione generale e prevenzione speciale, in base all’assunto secondo cui l’orientamento rieducativo delle pene, come previsto dall’art. 27, terzo comma, della Costituzione italiana, produce prevenzione generale. Ne deriva l’auspicio che si risponda alla maggior parte dei reati attraverso pene prescrittive di carattere non detentivo.

Parole chiave:

Prevenzione generale e finalità rieducativa – Prevenzione primaria – Riforma del sistema sanzionatorio penale


Title, abstract, keywords

Title:

Theory and Empiricism of General Prevention

Abstract:

This paper presents a comprehensive approach to general prevention, beginning with primary prevention. It critiques the traditional focus on the deterrent function of punishment, exposing its limitations and its alignment with the retributive concept of justice, which fails to provide a sufficient check on punitive power. Instead, the essence of general prevention lies in the penal system’s ability to encourage both citizens and offenders to make autonomous, law-abiding choices. The paper advocates for an integrated perspective that combines general and special prevention, grounded in the principle that the rehabilitative orientation of penalties, as enshrined in Article 27(3) of the Italian Constitution, inherently leads to general prevention. This approach supports the aim of addressing the majority of offenses through non-custodial, prescriptive sanctions.

Keywords:

General prevention – Rehabilitative justice – Primary prevention – Penal sanctions reform – Non-custodial penalties


Dello stesso autore

Articolo | Luciano Eusebi

Modelli della giustizia e sanzioni penali

Articolo | Luciano Eusebi

Quale diritto penale nel futuro europeo?

Articolo | Luciano Eusebi

Diritto a vivere, suicidio, eutanasia

Articolo | Luciano Eusebi

‘Omofobia’ e diritto penale

Relazione | Luciano Eusebi

Pena canonica e tutela del minore