Il presente lavoro è destinato agli Studi in onore di Nicola Mazzacuva. Si ringraziano i curatori dell’opera per aver acconsentito all’anticipazione dello scritto.
SOMMARIO 1. La riformulazione del traffico di influenze e la contestuale abrogazione del millantato credito. – 2. Il nodo della responsabilità penale del cliente ingannato. – 3. La continuità normativa tra il millantato credito (comma 2) e il traffico di influenze illecite. La continuità con la truffa. – 4. Le due ipotesi di traffico di influenze: “mediazione onerosa” e “mediazione gratuita”. – 5. Il carattere “illecito” della “mediazione” nella recente elaborazione giurisprudenziale. – 6. La figura di “intermediazione corruttiva” che prescinde dal requisito di illiceità della mediazione. – 7. Il requisito di tipicità aggiuntivo (di fonte giurisprudenziale) del “fine di commettere un reato”. – 8. Il decisivo contributo della “clausola iniziale” nella tipizzazione delle condotte.
Punishability of the deceived client, illicit onerous mediation and corrupt intermediation in influence peddling
ABSTRACT
Three years after the entry into force of the “spazzacorrotti law”, many questions have come to the attention of practice following the rewriting of the crime of trading in influence (or influence peddling, art. 346-bis penal code). The work examines some of these controversial issues, focusing in particular on the intertemporal relations between the former second hypothesis of false pretenses, the current trading in influence and the crime of fraud; on the criminal liability of the client deceived by the swindler, as well as on the meaning to be assigned to the requirement of “illicit mediation” within the two hypotheses of influence peddling called “onerous mediation” and “free-of-charge mediation”.
KEYWORDS
Trading in influence – influence peddling – corrupt practices – corruption – unlawful mediation – illicit mediation – fraud