Prevenzione e garanzie: promesse mancate del diritto penale o paradigmi di una riforma penale «umanizzatrice»?

Luciano Eusebi

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SOMMARIO   1. Si assiste davvero a un primato della prevenzione? – 2. Il sistema penale come «alibi» rispetto alle carenze della politica criminale. – 3. Potestà punitiva e «diritto» penale. – 4. Prevedibilità degli esiti alla luce del dato normativo: un concetto obsoleto? – 5. Percorsi di una nomofilachia «valvola». – 6. Il ruolo delle categorie dogmatiche (nel quadro di una prevenzione generale «reintegratrice»). – 7. La fluidità irrisolta del rimprovero soggettivo: in particolare, sulla tensione non ulteriormente occultabile tra principio di colpevolezza e reato colposo. – 8. Quale strategia sanzionatoria ragionevole? La sfida della risposta al reato come «progetto» (e l’insidia di una formuletta pigra europea: la richiesta di pene «efficaci, dissuasive, proporzionali»). – 9. Il problema è capire i fenomeni (per non crearne un’immagine strumentale): l’attualità penalistica di un monito formulato nel 1945 da Aldo Moro.

Il contributo è già stato pubblicato in Criminalia (2016).


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