SOMMARIO 1. L’archetipo mafioso e l’evoluzione della realtà criminale organizzata. Le “varianti” rispetto al modello normativo ex c. 3 art. 416 bis c.p. – 2. L’internazionalizzazione del crimine organizzato: identikit delle mafie etniche o straniere. – 2.1. L’applicazione giurisprudenziale del delitto di associazione mafiosa alle c.dd. mafie etniche. – 2.1.1. Adattamento del requisito della forza intimidatrice: l’evoluzione in senso mafioso del sodalizio straniero e la possibile rilevanza della fama criminale acquisita in patria. – 2.1.2. “Bacino d’utenza” delle cc.dd. mafie etniche: riflessi della condizione di particolare vulnerabilità delle vittime sull’intensità della forza intimidatrice estrinsecata dal gruppo e il grado di pervasività del controllo del territorio e della comunità necessario per l’attribuzione del “marchio mafioso”. – 3. La criminalità organizzata “in trasferta”: le cc.dd. mafie delocalizzate. – 3.1. Il dibattito giurisprudenziale attorno al requisito della carica intimidatoria della cellula delocalizzata: necessaria esteriorizzazione o mera potenzialità? – 3.2. Il controllo del territorio e il grado di autonomia della cellula delocalizzata: possibili ricadute sull’applicazione del delitto di associazione mafiosa. – 4. La poliedrica fisionomia delle cc.dd. mafie autoctone. – 5. Prospettive de jure condendo. – 5.1. L’introduzione per via legislativa di una nuova fattispecie ad hoc per la criminalità organizzata. – 5.2. Puntualizzazione legislativa degli “indici di mafiosità”. – 5.3. Sinergie con il diritto processuale: l’esperibilità dell’accertamento peritale (CTU) per l’interpretazione di nozioni socio-criminologiche afferenti al paradigma normativo mafioso. – 5.4. L’individuazione di “equivalenti funzionali” all’art. 416 bis c.p. – 5.4.1. La corruzione sistemica come strumento di intimidazione? Possibili strategie di contrasto alla criminalità dei colletti bianchi. – 6. Conclusioni: le occasioni di lucro mafioso derivanti da pandemia e guerra.
Mafia metamorphosis: a status quaestionis on the jurisprudential application of Article 416 bis of the Italian Criminal Code
ABSTRACT
In recent times, organised crime has proven to be particularly fluid, both in terms of the variegated subjective structure and with regard to the activities and operational strategies pursued. For such eclectic realities, the so-called ‘atypical mafias’, the applicability of Article 416 bis of the Criminal Code appears to be controversial in doctrine and case law. Adopting this approach, the first part of the paper will be devoted to the analysis of the peculiarities of the main manifestations of ‘non-traditional mafias’ (foreign or ethnic, delocalised, indigenous). The second part of this research, on the other hand, will propose different solutions with a view to a possible and, in some ways, desirable reform of the subject matter. These possibilities for future reforms, some more radical, others more conservative, aims at safeguarding the founding principles of constitutionally oriented criminal law (first and foremost, taxativeness and determinacy), considering at the same time margins of flexibility to adequately repress the new chameleonic criminal groups.
KEYWORDS
Art. 416 bis Italian Criminal Code – Non-traditional or atypical mafias – Intimidating force – Mafia indexes – Functional equivalents