Mafia e terrorismo come “parte generale” del diritto penale. Il problema della normalizzazione del diritto di eccezione, tra identità costituzionale e riserva di codice

Massimo Donini

Articolo

Si tratta del testo, corredato di alcune essenziali note, della relazione al convegno su Strategie di contrasto: terrorismo, mafia, storia d’Italia. Un dialogo tra giuristi e storici, svoltosi a Palermo, il 25 e 26 maggio 2018, i cui atti, a cura di A. Blando e P. Maggio, sono in corso di pubblicazione nel numero monografico della rivista storica Meridiana.

SOMMARIO   1. La normalizzazione inclusiva del diritto penale del secondo Novecento e l’opzione tra norme penali di eccezione e interi sistemi penali indipendenti. — 2. Il problema degli interi microsistemi autonomi di eccezione, differenziati per genere, e il dovere costituzionale di resistenza della magistratura alla loro normalizzazione. — 3. L’esperienza del diritto penale dell’emergenza: tra eccezioni alle regole e sistemi di eccezione. — 4. Il modello del diritto penale del nemico nella costruzione di Günther Jakobs. — 5. …e nella lettura processuale di Piero Gaeta. — 6. Una verifica della tesi del “sistema autonomo” (non più) d’eccezione. La disciplina della criminalità organizzata (e del terrorismo) quale tipico diritto penale di lotta. — 7. Segue. La logica d’autore come essenza del reato associativo e la sua penetrazione nella prassi applicativa. — 8. Il ruolo del concorso esterno in questo contesto. La diversa politica penale legislativa tra mafia e terrorismo. — 9. La normalizzazione escludente del diritto penale di eccezione. Elenco delle nuove norme di una parte generale “differenziata”, tra neutralizzazione «dei singoli» e lotta «contro il fenomeno». — 10. Conclusioni.