Gli individui assumono quotidianamente un numero elevato di decisioni, ricorrendo, il più delle volte, a prassi deliberative intuitive. Sebbene queste ultime consentano, nella maggior parte dei casi, di risolvere correttamente questioni complesse, al contempo, siffatte procedure mentali possono determinare l’aumento della probabilità di commettere errori. Il che accade nei contesti caratterizzati da ‘disfunzionalità organizzative’, ove risulta particolarmente difficoltosa la cosciente attivazione di meccanismi di inibizione dei processi cognitivi automatizzati. In ragione di simile cambiamento di prospettiva sulla razionalità umana occorre, allora, considerare modalità di gestione delle condotte pericolose diverse da quelle tradizionali. Seguendo un percorso che muove dall’agire individuale per giungere a quello collettivo, l’indagine riflette, perciò, circa le strategie preventive da adottare al fine di disinnescare, a monte, le fonti di possibili errori deliberativi, ben prima che questi ultimi si traducano in eventi lesivi.