La protezione degli interessi finanziari comunitari nella prospettiva della formazione di un diritto penale europeo

Giovanni Grasso

Relazione

Relazione all’incontro di studio, organizzato dal Consiglio Superiore della Magistratura, sul tema “Cooperazione tra OLAF e autorità giudiziarie nazionali, utilizzabilità degli atti di indagine e salvaguardia delle garanzie processuali” (Roma, 13-15 novembre 2006).

SOMMARIO   1. Considerazione introduttive. – 2. L’emergere di beni giuridici sovrannazionali; in particolare, gli interessi finanziari della Comunità. – 3. Le ragioni dell’inesistenza di un sistema penale europeo: il deficit democratico. – 4. (Segue): l’inesistenza di un’adeguata base giuridica. – 5. Gli attuali modelli di tutela dei beni giuridici comunitari. – 6. Il sistema sanzionatorio amministrativo comunitario e le sue prospettive di sviluppo: le “nuove” sanzioni amministrative poste a tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea. – 7. Il ricorso ai sistemi sanzionatori nazionali per la protezione degli interessi comunitari; i limiti di tale modello di tutela. – 8. Le iniziative di armonizzazione volte alla protezione delle finanze comunitarie: le previsioni della Convenzione per la tutela degli interessi finanziari della Comunità europea e dei Protocolli Addizionali. – 9. L’art. 280 del trattato CE e le prospettive di un diritto penale europeo. – 10. Il Corpus juris: considerazioni preliminari. – 11. La Costituzione per l’Europa e la tutela degli interessi finanziari nell’Unione Europea. – 12. La creazione di una Procura Europea. – 13. Considerazioni conclusive.

Il contributo è già stato pubblicato in Criminalia (2006).