SOMMARIO 1. Il confronto con l’esperienza giuridica altra nella pretesa ineluttabilità direzionale del postmoderno. — 2. Dimorare nel testo, contemplandolo da altrove: le promesse identitarie mantenute di un diritto senza terra. — 3. L’umanità di un diritto divino: il destinatario-persona e la pervasività della natura dialogica del precetto — 4. Pluralità e paideia tra pari: l’orizzont(al)e ermeneutico. — 5. La presenza di un diritto eterno: perpendicolarità del precetto rispetto alla storia e rivitalizzazione giuridica del tempo nel possibile.
Il contributo è destinato alla pubblicazione nella rivista JusOnline.