Il presente scritto costituisce una versione ampliata del mio contributo per gli Studi in onore di Manfred Maiwald, a cura di D. Fondaroli, G. Fornasari e V. Militello, di prossima pubblicazione per l’editore Giappichelli.
Il contributo è in corso di pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia, ed è soggetto ai criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.
SOMMARIO 1. Simboli e diritto: una strada a doppio senso di marcia. – 1.1. Simboli che parlano del diritto. – 1.2. Diritto che parla attraverso i simboli. – 2. La parte speciale del diritto penale come archivio di “forme simboliche”. – 2.1. La fattispecie incriminatrice come testo letterario. – 2.2. Un “racconto bonsai”. – 2.3. Un “racconto profetico”. – 2.4. Apocalissi immaginarie. – 2.5. Racconto realista e fiction. – 3. Sviluppare una “poetica”: ovvero la necessità di una teoria estetica per la costruzione dei fatti tipici come forme simboliche. – 3.1. Evoluzione dello stile narrativo: risultati, simboli e dimensione psicologica. – 4. Crisi della fattispecie incriminatrice nei sistemi di giustizia penale contemporanei. – 5. Forme simboliche senza luce: la sparizione della realtà fisica dalla fattispecie incriminatrice. – 6. Forme sinestetiche: fattispecie incriminatrici rinnovate dall’intelligenza artificiale e dalla realtà aumentata. – 7. Forme poetiche: le fattispecie incriminatrici come metafore dell’ingiusto.
Abstract:
Il saggio esplora il rapporto tra simboli e diritto penale, proponendo una visione estetica e semiotica della parte speciale. Dopo aver distinto tra simboli che parlano del diritto e diritto che parla per mezzo dei simboli, l’autore si concentra sulla fattispecie incriminatrice come “forme simbolica” e come “narrazione plastica” dell’ingiusto. Le definizioni di reato sono interpretate come racconti “bonsai” e “profetici” che evocano, attraverso tecniche retoriche come l’ipotiposi, immagini iconiche dell’ingiusto. L’analisi prosegue identificando diverse modalità stilistiche nella rappresentazione dell’illecito, tra realismo mimetico e fiction letteraria, fino alla stilizzazione tecnica e concettuale. Si affronta poi la crisi contemporanea della fattispecie incriminatrice, resa problematica dalla smaterializzazione della realtà e dalla crescente complessità sociale. Le prospettive future vanno da una “codificazione” digitale delle norme, a nuove forme sinestetiche con il supporto dell’IA e della realtà aumentata, fino alla valorizzazione dell’aspetto creativo e metaforico del diritto penale come “arte plastica”. L’idea centrale è che il legislatore agisca come un artista, forgiando forme simboliche dell’ingiusto per comunicare efficacemente il divieto e indirizzare l’interpretazione giudiziaria.
Parole chiave:
Diritto penale – Parte speciale del diritto penale – Simbolismo giuridico – Fattispecie incriminatrice – Diritto e letteratura – Estetica del diritto – Metafora – Giustizia digitale – Intelligenza artificiale
Title:
The offense definition as “symbolic form”
Abstract:
This essay explores the relationship between symbols and criminal law, offering an aesthetic and semiotic interpretation of the special part of the criminal law. After distinguishing between symbols that speak “about” the law and law that speaks “through” symbols, the author focuses on offense definitions as “symbolic forms” and “plastic narratives” of injustice. Definitions of crimes are seen as “bonsai” and “prophetic” stories that, through rhetorical devices like “hypotyposis”, evoke iconic images of wrongdoing. The analysis identifies various stylistic approaches in the representation of illegality—ranging from mimetic realism to literary fiction, and from narrative figuration to technical, conceptual abstraction. The essay then addresses the contemporary crisis of criminal lawmaking, driven by the dematerialization of reality and increasing societal complexity. Future trajectories may include a move toward digital, coded, and visually opaque norm creation, synesthetic representations enhanced by AI and augmented reality, or a renewed focus on the creative, metaphorical nature of criminal law as a “plastic art”. At its core lies the idea that legislators act as artists, shaping symbolic forms of injustice to effectively communicate prohibitions and guide judicial interpretation.
Keywords:
Criminal law – Special part of the Criminal Law – Legal symbolism – Criminal offense – Legal narrative – Legal aesthetics – Metaphor – Digital justice – Artificial intelligence – Augmented reality