La corruzione tra privati: lo spazio problematico della tutela dei terzi esclusi, tra la lealtà all’ente ed il funzionamento meritocratico del mercato

Fabio Di Vizio

Relazione

È il testo della relazione al convegno “Il potere e la corruzione”, organizzato dall’Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili di Rimini e dall’Ordine degli avvocati di Rimini, e svoltosi a Rimini nei giorni 23 e 24 novembre 2018.

SOMMARIO   1. Introduzione. – 2. Le premesse della riforma del 2017. – 3. La conformazione della corruzione tra privati prima della riforma del d.lgs. n. 38/2017: cenni. – 4. Le fattispecie “privatistiche”: la corruzione tra privati ex art. 2635, commi 1, 2, 3, c.c. e l’istigazione alle corruzione ex art. 2635 bis c.c. – 4.1. Il bene giuridico. – 4.2. I soggetti attivi. – 4.3. Enti collettivi privati. – 4.4. Indebito vantaggio. – 4.5. Condotta. – 4.5.1. Condotte equivalenti. – 4.5.2. L’atto antidoveroso: obiettivo del patto e fonte degli obblighi di ufficio. – 4.5.3. Segue: gli obblighi di fedeltà. – 4.5.4. Il nocumento. – 4.6. Forme di manifestazione del reato, consumazione e confisca. – 4.6. Il dolo. – 4.8. L’istigazione alla corruzione ex art. 2635 bis c.c. – 5. Procedibilità e le fattispecie pubblicistiche della corruzione tra privati (ex art. 2635, comma 5, c.c. in relazione ai commi 1, 2, 3, dell’art. 2635 c.c.). – 6. Pene accessorie. – 7. Sanzioni per responsabilità amministrativa da reato. – 8. Clausola di riserva e rapporti con altri reati. – 9. Evoluzioni “lealistiche”, nodi irrisolti e prospettive di riforma.


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