La corruzione tra privati (art. 2635 c.c.): i recenti ritocchi della legge “spazzacorrotti” (l. n. 3/2019) e i problemi di fondo della disciplina italiana alla luce dell’esperienza comparatistica

Francesco Macrì

Articolo

SOMMARIO   Introduzione. — 1. Corruzione tra privati e possibili modelli di tutela penale. — 2. Il contrasto penale alla corruzione privata nel diritto internazionale ed europeo. — 3. La disciplina italiana degli artt. 2635 e 2635-bis c.c. — 3.1. Il novellato testo dell’art. 2635 c.c.: un incisivo passo in avanti verso l’adozione del modello “pubblicistico” di tutela? — 3.2. La fattispecie di “Istigazione alla corruzione tra privati” (art. 2635-bis c.c.), le pene previste, e le sanzioni per gli enti giuridici. — 3.3. Il regime di procedibilità a seguito della legge “spazzacorrotti” (l. n. 3/2019). — 3.4. Il (non) impatto giurisprudenziale del delitto ex art. 2635 c.c., e la recente sentenza 24/1/2018 n. 100 del Tribunale di Ancona. — 4. Il Bribery Act (BA) inglese del 2010. — 4.1. Quadro generale delle principali previsioni del BA 2010. — 4.2. L’equiparazione della corruzione pubblica e di quella privata. — 4.3. Le scelte di tipizzazione relative alle offences concernenti le condotte di corruzione attiva e di corruzione passiva (secs. 1-5). — 4.4. Le sanzioni applicabili alle persone fisiche, e le linee guida in materia di commisurazione della pena (“sentencing guidelines”) in vigore dal 1° ottobre 2014. — 4.5. La offence di cui alla sec. 7: “Failure of Commercial Organisations to Prevent Bribery”, e le sanzioni previste per le persone giuridiche. — 4.6. Considerazioni conclusive sulle opzioni di incriminazione adottate nel BA 2010. — 4.7. L’ implementazione giurisprudenziale del BA negli anni 2011-2018, e l’impatto dell’istituto del “Rinvio concordato dell’esercizio dell’azione penale” (“Deferred Prosecution Agreement”, introdotto nel 2014). — 5. La Corrupciòn en los negocios di cui agli artt. 286-bis / 286-quater del codigo penal spagnolo — 5.1. La disciplina originaria del 2010. — 5.2. Le modifiche introdotte con la riforma del 2015. — 5.3. La normativa vigente: il novero dei soggetti attivi contemplati, e l’esclusione degli enti non commerciali. — 5.4. Segue: la condotta tipica tra tutela della concorrenza e “modello lealistico”. — Conclusioni.

Il contributo è destinato alla pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia ed è soggetto ai Criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.

Il contributo è ora consultabile in Criminalia (2018).


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