Sussidiario di diritto penale
Parte speciale
a cura di F. Giunta
8. Deroghe al bilanciamento delle circostanze
di Fausto Giunta
Si è già avuto modo di dire che, a seguito della riforma dell’art. 69 c.p., ad opera della novella del 1974, il bilanciamento delle circostanze ha comportato, specie in relazione alle lesioni personali gravi e gravissime, ritenute dalla giurisprudenza circostanze aggravanti, la possibilità di abbattimenti di pena eccessivi.
Anche per scongiurare un siffatto epilogo, si è sostenuto in queste pagine la tesi delle lesioni gravi e gravissime come autonomi delitti.
Per parte sua il legislatore ha preso atto del problema, se non in termini generali con riguardo ad alcune specifiche ipotesi di omicidio e lesioni personali. In questa prospettiva dispone l’art. 590-quater c.p. che “Quando ricorrono le circostanze aggravanti di cui agli artt. 589-bis, secondo, terzo quarto, quinto e sesto comma, e 590-ter, le concorrenti circostanze attenuanti, diverse da quelle previste dagli artt. 98 e 114, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a queste e le diminuzioni si operano sulla quantità di pena determinata ai sensi delle predette circostanze aggravanti”.
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