Il lavoro costituisce lo sviluppo della relazione svolta presso l’Università degli Studi di Firenze il 6 aprile 2018, nell’ambito dell’incontro Reati di opinione, negazionismo e propaganda fascista, organizzato per il Corso di perfezionamento in diritto e procedura penale “La recente legislazione penale”.
SOMMARIO 1. Il negazionismo come “reato di opinione”. Un errore di prospettiva? — 2. La negazione della Shoah come falso storico. — 3. La verità come valore politico. — 4. Una forma di negazionismo ante litteram: la rimozione delle responsabilità italiane nella Shoah. — 5. Valutazioni di contesto: tra ripresa del mito della razza e antisemitismo. — 6. Falso e libertà di autodeterminazione consapevole ai tempi della post-verità. — 7. I beni giuridici normalmente richiamati: ordine pubblico, dignità e identità. Alcune osservazioni critiche. — 8. La soluzione del legislatore italiano: un compromesso assiologicamente e prammaticamente inadeguato.
Il contributo è destinato alla pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia ed è soggetto ai Criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.
Il contributo è ora consultabile in Criminalia (2018).