Scritto destinato al Liber Amicorum in omaggio al Professor Salvatore Patti.
Il contributo è in corso di pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia, ed è soggetto ai criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.
SOMMARIO 1. Il linguaggio come forma del diritto. – 2. Partire da un esempio. – 3. Democrazia e autoritarismo del linguaggio. – 4. Gli elementi normativi. – 5. La dogmatica. – 6. Interpretazioni in bonam e in malam partem. – 7. L’antiformalismo. – 8. Volontà di potenza o necessità di supplenza?
Abstract:
Il diritto penale è strettamente collegato al linguaggio scritto. Per questa ragione, l’evoluzione del linguaggio è l’evoluzione del diritto. Il giudice penale non può applicare la legge in malam partem superando il suo significato letterale. Ciò conferma la funzione garantistica della forma. Il difetto maggiore degli aprocci antiformalistici è la mancanza di limiti prestabiliti all’atto inpretretativo.
Parole chiave:
Linguaggio – Giudice penale – Approcci antiformalistici
Title:
The language of the criminal law and the guarantees of formalism
Abstract:
Criminal law is closely linked to written language. Therefore, the evolution of language parallels the evolution of law. The criminal judge cannot interpret the law in malam partem beyond its literal meaning. This confirms the protective function of formalism. The primary deficiency of anti-formalist approaches lies in their failure to establish predefined limits to the interpretative process.
Keywords:
Language – Criminal judge – Anti-formalist approaches