Il diritto penale della società punitiva. L’eccezione della libertà nella normalità della coercizione

Gabriele Marra

Articolo

SOMMARIO   1. Premessa. Tra garantismo illiberale e populismo penale. — 1.1. Attraverso il prisma dell’idea dello scopo. — 1.2. Uno sguardo all’attualità (ed oltre). I trionfi dell’idea punitiva. — 1.3. Per un diritto penale non ablativo delle libertà che vivono nell’autonomia sociale. Lineamenti dell’indagine. — 2. Il credo moderno della legge (anche) penale: tra volontà politica e difesa contro i nemici sociali. — 2.1. Il diritto penale della prevenzione. Il volto presentabile del diritto penale del nemico? — 2.1.1. Prevenzione mediante rinnovate decisioni sulla necessità di pena? — 2.1.2. Semantiche dell’obbligo di protezione. — 2.1.3. La logica assolutistica dei (dis)valori. — 3. Fondamenti pre-politici e funzione ordinativa del diritto penale. — 4. L’ordinamento della prevenzione decentrata dei rischi (tra legislazione, dottrina e giurisprudenza) — 4.1. La sicurezza dei beni giuridici tra obblighi statuali di tutela e regolazione privata del rischio-reato. Temi e problemi. — 4.1.1. Opposizione costituzionale? — 4.1.2. Compattezza coercitiva versus ordinamento delle distinzioni. — 4.1.3. L’organizzazione delle istituzioni sociali tra legge penale ed autonomia. — 5. La garanzia sociale dell’extrema ratio e la radice liberale del diritto di punire. — 5.1. Diritto penale del fatto lesivo di beni giuridici, ordini pubblici deontologici ed organizzazione tecnologica dell’ordine sociale. — 6. Conclusioni.

Il contributo è destinato alla pubblicazione nel prossimo volume di Criminalia ed è soggetto ai criteri di peer review ed alle esclusioni dal sistema di valutazione della Rivista.

Il contributo è ora consultabile in Criminalia (2019).