Compartecipazione psichica e dominio sul fatto: una proposta de iure condito e de iure condendo

Roberto D'Andrea

Articolo

SOMMARIO   1. Il concorso morale ed i principi fondamentali in materia penale. – 2. Il problema della causalità psichica: cenni. – 3. Un esempio delle possibili insidie legate al concorso morale: la vicenda relativa alla c.d. ‘trattativa Stato-mafia’. – 4. La pars construens: il recupero – con conseguente inevitabile adattamento – dei principi fondamentali in materia penale. – 4.1. L’idoneità del condizionamento. – 4.2. Il legame col fatto di reato e la ‘quota di controllo’ sul medesimo. – 5. Breve spunto di diritto comparato: l’ordinamento tedesco. – 6. Conclusione.

Abstract:

Il presente lavoro si propone di rivisitare l’istituto del concorso morale, al fine di riadattare alle relative peculiarità i principi fondamentali in materia penale, sinora in larga parte inoperanti. Dopo un’analisi dello scollamento attuale fra il primo ed i secondi, si tenterà di suggerire una possibile via che conduca al risultato che si ha di mira: essa consiste nella combinazione di due criteri critico-delimitativi dell’incriminabilità del concorso morale, e cioè, essenzialmente, da un lato l’idoneità del condizionamento psichico a fungere da controspinta rispetto alla norma penale; dall’altro un legame del contributo morale con il fatto di reato che non si esaurisca nel mero nesso eziologico fra i medesimi, ma si spinga fino a ricomprendere, oltre alla tendenziale corrispondenza fra fatto commesso e fatto istigato, anche l’esercizio, da parte del concorrente, di una quota di controllo sul fatto criminoso.

Parole chiave:

Principi fondamentali – Concorso morale – Idoneità del condizionamento – Controspinta – Legame col fatto – Controllo sul fatto


Title, abstract, keywords

Title:

Psychic participation and dominion over the fact: a proposal de iure condito and de iure condendo

Abstract:

The present work aims at revisiting the institution of moral complicity in crime, in order to re-adapt to its peculiarities the fundamental principles of criminal law, hitherto largely inoperative. After an analysis of the current mismatch between the former and the latter, an attempt will be made to suggest a possible way that will lead to the aim in question: it consists in the combination of two critical and limiting criteria for the incriminability of moral aiding and abetting, and namely, essentially, the suitability of the psychological conditioning to act as a counterforce to the criminal law norm and a link between the moral contribution and the criminal act that is not limited merely to the aetiological link between those two, but goes so far as to include – in addition to the tendential correspondence between the act committed and the act instigated – the exercise by the accomplice of a control-share over the fact.

Keywords:

Fundamental principles – Moral complicity – Suitability of conditioning – Counterforce – Connection with the fact – Control over the fact