Colant omnes quemque. Tornare all’essenziale dopo il ddl Zan

Luciano Eusebi

Articolo

Sommario         1. Il rispetto reciproco come obiettivo: sulla prevenzione di offese motivate da scelte altrui relative all’affettività o alla sessualità. — 2. Alcune forzature palesi concernenti le forme del ricorso al diritto penale nel ddl Zan: a) un utilizzo retrivo della penalità. — 3. (Segue) b) Lo scivolamento verso forme di utilizzo simbolico-promozionale delle norme penali (e complementari). — 4. (Segue) c) l’indifferenza rispetto al canone della determinatezza (e della tassatività) in ambito penale. — 5. (Segue) d) il nodo relativo alla punibilità degli atti discriminatòri e l’attrito col principio di libera manifestazione del pensiero. — 6. Ipotesi per interventi normativi condivisibili sulla materia di cui al ddl Zan: le risorse, in particolare, della giustizia riparativa.

Il lavoro è in corso di pubblicazione in Jus. Rivista di scienze giuridiche, n. 2 del 2021.

 


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