Argini e derive della tassatività.
Una riflessione a margine della sentenza costituzionale n. 98/2021

Lucia Risicato

Articolo

Il presente scritto, arricchito da un corredo essenziale di note, è il testo della relazione tenuta durante l’incontro telematico Date al testo quel che è del testo. A proposito della sentenza della Corte costituzionale 98/2021, organizzato il 25 giugno 2021 dalla Camera Penale di Firenze nell’ambito della Scuola per la formazione degli avvocati penalisti.

SOMMARIO   1. La vicenda e i contenuti della sentenza costituzionale n. 98/2021. — 2. I rapporti tra analogia ed interpretazione estensiva al banco di prova del concetto di “convivenza”. — 3. Il precedente diretto: l’obiter dictum della sentenza costituzionale n. 115/2018. La tassatività tra giurisprudenza “creativa” e legislatore farraginoso. — 4. La trasfigurazione del ruolo del giudice ordinario: il caso del concorso esterno in associazione mafiosa alla prova del principio di legalità convenzionale. — 5. L’involuzione della formulazione delle fattispecie incriminatrici: dalla “passione punitiva” contemporanea agli elementi “emotivi” di fattispecie. — 6. Il ruolo mutante della Corte costituzionale: la tassatività è compatibile con le declaratorie di incostituzionalità differita? — 7. Oscurità e obsolescenza dei testi legislativi: il monito ambivalente della Corte costituzionale di fronte al silenzio del Parlamento.